Servizi per i gestori di locali: Insonorizzazione acustica
I gestori di locali pubblici, all’atto della richiesta della concessione, devono consegnare in comune anche la valutazione previsionale d’impatto acustico.
Molto spesso il gestore considera tale documentazione soltanto come una tassa da pagare e perciò richiede a diversi professionisti il preventivo del lavoro per scegliere quello con il prezzo più basso. Ma non sempre il prezzo più basso corrisponde ad un corretto svolgimento dell’incarico professionale.
Questo documento è molto importante per evitare futuri contenziosi da parte degli abitanti nelle vicinanze, che si rivolgono al comune, che a sua volta si rivolge all’ARPA, oppure intraprendono direttamente azione giudiziaria.
La legge impone che il gestore, al fine di ottenere la licenza, deve rispettare i parametri definiti dal DPCM 14/11/97, cioè i parametri amministrativi. Purtroppo, molto spesso si verifica, che il rispetto dei parametri amministrativi non soddisfa il limite giurisprudenziale della normale tollerabilità dell’art. 844 del codice civile, che risulta molto più stringente rispetto ai limiti amministrativi.
Al fine di evitare il più possibile futuri problemi, si può arrivare a prevedere persino la chiusura dell’attività. Perciò è importante che la valutazione d’impatto acustico venga effettuata per prima cosa, anche prima di firmare il contratto di locazione. Infatti un’accurata relazione, che prenda in considerazione sia la reale attività che si verrà ad insediare nei locali (rumore causato dai clienti) sia i diversi impianti, potrà aiutare il gestore nel decidere se aprire l’attività, dopo aver effettuato i necessari interventi di bonifica acustica, oppure se l’attività in quei locali è sconsigliabile, perché anche dopo aver effettuato tutti gli interventi i limiti di legge non saranno ugualmente rispettati.
E’ importante che il progettista acustico possa intervenire prima che il progettista architettonico abbia predisposto la propria progettazione perché la progettazione architettonica dovrà tenere conto degli interventi acustici.
Molto spesso capita che il progettista acustico venga chiamato a lavori ultimati o peggio ancora quando è in atto una vertenza legale.
Quando occorre soltanto assolvere alle richieste della previsione d’impatto acustico, per soddisfare i parametri amministrativi possono bastare pochi interventi. Quando invece si è instaurata una vertenza legale, quasi sempre il Giudice chiede che l’immissione di rumore prodotta dall’attività (rumore causato dai clienti più tutto il rumore degli impianti) rispetti il criterio giurisprudenziale (art. 844 c.c.). In questo caso i lavori richiesti, per diminuire il disturbo alle abitazioni confinati, potrebbero risultare molto impegnativi perché potrebbero coinvolgere non soltanto il soffitto, ma anche le pareti, il pavimento e tutta l’impiantistica. Per evitare questo bisogna prima eseguire un’accurata campagna di misurare poi predisporre una buona progettazione acustica e soprattutto un’accurata messa in opera degli interventi acustici.
A volte, soprattutto se il rumore è strutturale (cioè il rumore si propaga attraverso le strutture, soletta, pareti, tubazioni, ecc.), può capitare che non è possibile attenuare l’immissione di rumore entro il limite di legge (3 dB sul rumore di fondo art. 844 c.c.). Se si vuole mantenere elevato il livello di rumorosità dell’attività, siccome il rumore di fondo è misurato quando tutta l’attività del locale è ferma, la riduzione del rumore risulta molto elevata e non è possibile effettuare interventi acustici risolutivi.